Catalogo delle opere di Andrea Luchesi:

Nel presentare il catalogo delle opere di Andrea Luchesi non si può non ricordare come presso la fondazione Ada e Antonio Giacomini di Motta di Livenza, sia consultabile quella parte del fondo del M° A. Granzotto, ordinato e catalogato dal M° R. Toffoli, legata ad Andrea Luchesi. Si deve altresì e con enorme rammarico ricordare come il nome di Giorgio Taboga, ragione incontrovertibile dell’interesse del M° Granzotto alla musica di Luchesi, non figuri in nessun testo che descriva la collezione. 

Dove possibile, nell’elenco delle composizioni di Luchesi sarà indicato i link al database creato dal dipartimento di Musicologia dell’Università di Vienna, che descriverebbe la Biblioteca musicale dell’elettore Massimiliano Francesco (The music Library of Elector Maximilian Franz – d’ora in avanti MLEMF), oggi presente presso la Biblioteca Estense Universitaria di Modena.

Si tratta di un primo interessantissimo contributo alla scoperta dei tesori che si nascondono nel fondo della biblioteca, nel quasi totale disinteresse della musicologia italiana e straniera. Se la mole delle informazioni rese disponibili alla ricerca è vasta e minuziosa, i risultati (è il parere dello scrivente) lo sono meno, probabilmente condizionati da una visione predeterminata (studiare il fondo di Modena come fosse la Biblioteca Musicale dell’Elettore Massimiliano Francesco d’Asburgo), che s’è rivelata poco obiettiva. Inoltre, nello studio della collezione alcuna attenzione pare sia stata riservata alla musica strumentale (testimoni unici delle sinfonie attribuite a Karl von Ordonez, a Leopold Hofmann, testimoni delle sinfonie attribuite a Joseph Haydn e Wolfgang Amadeus Mozart, importantissimi, testimoni delle sinfonie attribuite a J. C. Bach, a Váklav Pichl, Ignaz Pleyel, Franz Anton Rössler, Martin Kraus …), rendendo perciò sicuramente parziale qualsiasi risultato ottenuto. Questa scelta, apparentemente non motivata, ha sicuramente ingenerato un’errata interpretazione del periodo d’uso della carta acquistata dalla cappella di Bonn presso la ditta di Niklaus Heusler di Basilea, identificata dalla filigrana NIC HEISLER, chiamata, purtroppo senza un motivo apparente, Bonn Paper-type I-A, I-B, I-ø.

Bonn Paper-Type I-A; periodo d’uso 1787-1790.

A dimostrazione di quanto affermato basti citare il testimone della sinfonia spuria in do magg. conosciuta come Hob. I:50 – Mus. D.138 – sicuramente copiato dal copista Bonn Court 7 entro maggio 1783 in carta NIC HEISLER (segnato al N° 23 dell’Inventarium 340, redatto nel maggio 1784 dal notaio Fries coadiuvato dall’organista di corte Christian Gottlob Neefe, ma copiato sicuramente precedentemente). La carta utilizzata sarebbe quella definita Bonn Paper-type I-A, rendendo insostenibile un uso della stessa dal  1787 al 1790.

Nel ritenere che la carta NIC HEISLER I-A sia stata acquistata e impiegata dalla cappella, almeno 9 anni prima della data indicata dai curatori del progetto MLEMF, si è confortati anche dall’esame dell’Inno in fa magg. Pour la dimanche de Resurrection, (Mus.F.1395.11). Nella partitura, scritta in carta W JAHilser, Luchesi segnò la data 1778, accettata dai curatori. Senza aggiungere un commento specifico i curatori del progetto indicano come le parti separate sarebbero, però, state tratte in due momenti.

  • Tra il 1778 e il 1782 (come vuole la datazione proposta della carta W JAHilser) Bonn Court 5 (Poletnic?) avrebbe tratto solo copia dei violini primi  (due fascicoli/parti strumentali), secondi (un fascicolo/parte strumentale), coadiuvato da Bonn Court 2 (Haveck?)/Simrock 4, che avrebbe scritto solo la parte di organo;
  • tra il 1787 e il 1790, passati 5 anni, si sarebbe dato seguito alla copia di parti separate e, sempre il copista Bonn Court 2 (Haveck?)/Simrock 4 e Paraquin (solo la parte di Fagotto), avrebbero tratto le parti vocali e strumentali rimanenti nella carta NIC HEISLER I-A.

Pare palese che il processo di creazione delle parti separate proposto dai curatori del progetto MLEMF sia difficilmente sostenibile e che l’uso della carta NIC HEISLER presso la cappella elettorale, identificata come Bonn Paper-type I-A, sia sicuramente avvenuto già nel 1778.

Bonn Paper-Type I-ø; periodo d’uso metà 1782 ca.-1787.

Questo tipo di carta NIC HEISLER, secondo i curatori del progetto MLEMF più antica, sarebbe stata acquistata dalla cappella prima della Peper-Type I-A. L’autografo del l’andante in 6/8 della sinfonia Kv. 297, attribuita a Wolfgang Amadeus Mozart, fu però scritto in carta NIC HEISLER Bonn Paper-Type I-ø. Lo assicura Alan Tyson [vedi NMA X/33 Abt. 2: Catalogue of Watermarks · Pictures (Alan Tyson, 1992, 221 pages)] che, studiando l’autografo, ha descritto una delle due filigrane gemelle come Wasserzeichen 47.

Filigrana della carta NIC HEISLER descritta da A. Tyson come Wasserzeichen 47.
Filigrane gemelle della carta NIC HEISLER descritte come Bonn Paper-Type I-ø.

Poiché l’autografo mozartiano è datato 1778 si dovrebbe ipotizzare che Mozart abbia potuto usare la carta fabbricata per la cappella di Bonn prima che questa fosse prodotta. Sembra più logico affermare come la Bonn Paper-Type I-ø sia stata prodotta per la cappella di Bonn prima del 1778 e che Mozart, in qualche modo, si sia rivolto a qualcuno della cappella, o vi sia passato, per procurarsela.

Nel ritenere che la carta NIC HEISLER IV-ø sia stata acquistata e impiegata dalla cappella, almeno 5 anni prima della data indicata dai curatori del progetto MLEMF, si è confortati anche dall’esame dell’Inno in sol magg. Pour la Naissance de Dieu, (Mus.F.1395.05). Nella parte di alto, Andrea Luchesi segnò la data 1777, messa in dubbio dai curatori in ragione della loro datazione della carta metà 1782 ca., quindi della convinzione che le parti separate siano state tratte molto tempo dopo («all existing material was made much later»), dal copista Bonn Court 2 (Haveck?), stranamente e molto confusamente indicato solo come Simrock 4 e non Bonn Court 2 (Haveck?)/Simrock 4 o solo Bonn Court 2 (Haveck?).

Pare palese che il processo di creazione delle parti sperate proposto dai curatori del progetto MLEMF sia difficilmente sostenibile e che anche l’uso della carta NIC HEISLER presso la cappella elettorale, identificata come Bonn Paper-Type I-ø, sia sicuramente avvenuto già prima del 1778.

 

 

Brevi considerazioni sulla natura della collezione della Biblioteca Estense Universitaria di Modena.

Nel corso del XIX secolo (probabilmente dopo il 1836) giunse a Modena, spedita dai territori imperiali, una collezione musicale di certa provenienza elettorale bonnense. Si tratta di una collezione che, come messo in evidenza  da F. Bugani, si formò durante la reggenza degli ultimi tre elettori del principiato: infatti, incontrovertibile è come «parte della biblioteca musicale di Clemens August si trova oggi custodita presso la Biblioteca Estense Universitaria». Bugani, che si è dedicato soprattutto a quella parte del fondo definita Frammenti (parte integrante della collezione principale), è esplicito nell’individuare, oltre al nucleo di Clemens August di Wittelsbach, anche quelli di provenienza elettorale accumulatisi durante la reggenza di Maximilian Friedrich di Königsegg-Rothenfels e quello di Maximilian Franz d’Asburgo Lorena. A questi primi nuclei, descritti dagli inventari degli anni 1766/7 (scritto da Ludwig van Beethoven), del maggio 1784 (scritto dal notaio Fries e dall’organista di corte C. G. Neefe), e da quello nuovo voluto da Massimiliano Francesco nell’aprile 1785 (fino allo scioglimento della cappella del 1794, scritto da Andrea Luchesi e altre mani non identificate), va aggiunto verosimilmente una parte del fondo personale di Andrea Luchesi, portato a Bonn al rientro da Venezia (maggio 1784).

I curatori del progetto hanno infatti messo in evidenza come nel 1784 sia giunta una parte della collezione di Andrea Luchesi rimasta a Venezia. A titolo di esempio basta effettuare un confronto tra Inventarium 340 e Catalogue 1785* alla sezione Alma Redentoris Mater. Nel Catalogue 1785* sono aggiunti ai numeri di catena 11-14 quattro nuove composizioni di Andrea Luchesi (scompare quella segnata al N° 0 Mus. D. 235 e appaiono Mus. F.667-80), portate da Venezia nel 1784 e confluite nella raccolta della cappella. Le nuove composizioni furono copiate in parti separate da Paraquin in carta NIC HEISLER (Bonn Paper-Type I-A) dopo il maggio 1784. Esse si andarono ad aggiungere a quelle portate alla fine del 1771 (Mus. F663-66), tra cui, nonostante sia segnata 1775 (forse una data di esecuzione), Mus. F.663 (segnata senza partitura in Inventarium 340), e copiata sia in carte in uso presso la cappella (Bonn Paper-Type), sia in carte veneziane delle ditte Antonio Seguito Toscolano (AS-A – prodotta nel triennio 1769-71) e Gaudenzio Fossati (GF – prodotta nel triennio 1767-69).

Alma Redemptoris Mater Inventarium 340 e Catalogue 1785*: un raffronto.

L’identificazione dei testimoni appartenenti a ciascuna di queste tre/quattro collezioni e dei percorsi che con il tempo li portarono a confluire in quel fondo di provenienza elettorale bonnense giunto a Modena sembrano fondamentali per poter studiare la collezione oggi presente presso la biblioteca Estense Universitaria.

Si vuole poi precisare che qualsiasi interpretazione dei dati difforme da quella proposta nel progetto The Music Library of Elector Maximilian Franz muove esclusivamente da un interesse per la ricerca e risponde al solo desiderio di fornire agli studiosi informazioni sempre più precise e dettagliate sui testimoni presenti presso la biblioteca Estense Universitaria di Modena e ogni altra collezione menzionata. 

 

I problemi della costituzione del fondo e dalla collezione di Massimiliano Federico di Königsegg-Rothenfels.

Se si possono nutrire legittimi dubbi sulla presenza in MLEMF di parte del fondo personale di Andrea Luchesi (la cui consistenza deve essere oggetto di dimostrazione) rimane incontrovertibile come grande parte della biblioteca musicale di Massimiliano Federico di Königsegg-Rothenfels, presente oggi preso la Biblioteca Estense Universitaria, sia considerata dai ricercatori parte di MLEMF. I curatori del progetto, finanziato dall’Austrain Sience Found (FWF), informano solo come una “indistinta” collezione personale di Massimiliano Francesco, accumulatasi fino al 1784, di cui si dovrebbe probabilmente stabilire la consistenza, «fu unificata con quella del suo predecessore Maximilian Friedrich, e forma [l’odierna MLEMF,] il nucleo delle performance in teatro, nella cappella e nei concerti delle Accademie».

Nel link che descrive il progetto sono presenti solo le sopracitate informazioni ma ciò non toglie che in altre sedi il problema della costituzione di MLEMF sia stato meglio precisato. Studiare la Biblioteca Musicale dell’Elettore Massimiliano Francesco tralasciando di spiegare approfonditamente come quella inventariata nel maggio 1784 (morte di Massimiliano Federico), sia divenuta parte della stessa (acquistata, donata, requisita, ereditata), pone, però, un importante punto interrogativo sulla legittimità di simile operazione. Questo interrogativo si collega a riposte di natura giuridica che devono essere sicuramente fornite prima di potersi dedicare allo studio della collezione di Massimiliano Francesco. In sostanza, per poter parlare di The Music Library of Elector Maximilian Franz, si dovrebbe analizzare come minimo la proprietà della suddetta collezione che, diversi indizi, sembrano indicare come non si possa attribuire solamente a Massimiliano Francesco d’Asburgo Lorena.  

Non si può poi non sottolineare come, anche l’affermazione che la biblioteca musicale di Massimiliano Francesco «fu unificata con quella del suo predecessore Maximilian Friedrich», basilare per poter portare avanti lo studio della collezione intesa unitariamente come The Music Library of Elector Maximilian Franz, sia stata disattesa in primis dagli stessi ricercatori, che hanno operato una divisione della collezione accumulata fino al 1784 sicuramente arbitraria.

 

Musica Vocale di origine teatrale – VIII: Opere Teatrali.

Nel database di MLEMF nessuna delle opere composte a Bonn da Andrea Luchesi né quelle portate da Venezia, pur facenti parte del fondo di provenienza elettorale giunto alla Biblioteca Estense Universitaria di Modena, é stata considerata parte della collezione di Massimiliano Francesco d’Asburgo Lorena. La metodologia adottata per  selezionare i testimoni delle opere custodite nel fondo modenese s’è uniformata, come indicato dai responsabili del progetto, ai seguenti criteri:

  • Fu eseguita a Bonn tra il 1778 e il 1793.
  • C’è una fonte manoscritta presso la Biblioteca Estense Universitaria (I-MOe).
  • È presente nel catalogo musicale dell’Elettore Massimiliano Francesco (Cat. Gen. 53 [Conservato in I-MOeu al numero di inventario Ɛ.40.4.9-10]).

L’Inganno scoperto ossia il conte Caramella (Mus. F.644), L’improvvisata ossia la Galanteria disturbata (scomparsa), Il natale di Giove, ma anche Le Donne sempre Donne (Mus. F. 643), Il matrimonio per astuzia (Mus. F. 645), presenti nell’inventario del 1784, non farebbero parte della collezione di Massimiliano Francesco. Sicuramente non eseguite a Bonn tra il 1778 e il 1793, non sarebbero (si deduce) elencate nel catalogo della raccolta musicale dell’Elettore Massimiliano Francesco, che le avrebbe escluse dalla sua collezione. Sembra pertanto potersi dedurre che il materiale musicale di certa provenienza elettorale, oggi alla Biblioteca Estense Universitaria di Modena, sia appartenuto all’Elettore (MLEMF) e, come minimo, ad un altro proprietario e che pertanto, quanto asserito sul fatto che l’eredità di Massimiliano Federico fu assunta da Massimiliano Francesco d’Asburgo Lorena, non corrisponda alla verità nemmeno per gli stessi ricercatori che hanno sviluppato il progetto. Infatti, non sono presenti nel database neanche i seguenti manoscritti di certa provenienza Elettorale oggi alla Biblioteca Estense Universitaria di Modena, segnati nell’inventario del 1784:

  1. Il dottore, D. Fischietti e C. Goldoni, Mus. F. 385;
  2. Il mercato di Malmantile, D. Fischietti e C. Goldoni, Mus. F. 386;
  3. La diavolessa, B. Galuppi e C. Goldoni, Mus. F. 438;
  4. L’Arcadia in Brenta, B. Galuppi e C. Goldoni, Mus. F. 439;
  5. L’Amante di tutte, B. Galuppi e C. Goldoni, Mus. F. 44o;
  6. Li tre amanti ridicoli, B. Galuppi e C. Goldoni, Mus. F. 441;
  7. Antigono, , Mus. F. 442;
  8. Il ratto della sposa, P. Gugliemi e G. Martinelli, Mus. F. 531;
  9. Le Donne sempre Donne di Andrea Luchesi e P. Chiari, Mus. F. 643;
  10. L’Inganno scoperto, ossia, il conte Caramella di Andrea Luchesi e C. Goldoni (?), Mus. F.644;
  11. Il matrimonio per astuzia di Andrea Luchesi e P. Metastasio Mus. F. 645;
  12. Il natale di Giove di Andrea Luchesi e C. Goldoni, Framm. N° 108 92-102;
  13. Il marchese Villano, B. Galuppi e P. Chiari, Mus. F. 1591;
  14. La buona figliola maritata, Nicolò Piccinni e C. Goldoni, Mus. F. 923;
  15. Il barone di Torreforte, Nicolò Piccinni e anonimo, Mus. F. 928;
  16. L’amore in musica di Antonio Boroni e C. Goldoni, Mus. F.119;
  17. La pastorella al soglio, di Gaetano Latilla, Framm. N° 109 104;

Andando a vedere le singole voci invece inserite nel database le cose si fanno ancor più confuse.

  1. Sylvain di A. E.-M. Gretry e J. F. Marmontel, inserita nel database, fu eseguita a Bonn nel 1770 in francese e tradotta ed eseguita in tedesco, con il titolo di Erast und Lucinde, nel 1782/83, 1784/85 e 1786. Benché una partitura sia presente a Modena inventariata come Mus. C. 110, con le parti separate e i nomi dei protagonisti dell’esecuzione del 1770, il testimone modenese non è citato. 
  2. La moda di Antonio Boroni, inserita nel database, fu eseguita a Bonn nel 1774 in italiano e tradotta ed eseguita in tedesco nel 1784. La partitura é presente a Modena inventariata come Mus. F. 118 (1-25).
  3. L’Amore senza malizia di Bernardino Ottani, inserita nel database, fu eseguita a Bonn nel 1772 in italiano e tradotta ed eseguita in tedesco nel 1784. La partitura è presente a Modena inventariata come Mus. F. 838 (1-20).
  4. Le deux Avares di A. E.-M. Gretry, inserita nel database, fu eseguita a Bonn nel 1771 e tradotta ed eseguita in tedesco nel 1779/80, 1780/81 e 1786. La partitura è presente a Modena inventariata come Mus. Mus. C. 111.
  5. Le serve rivali di Tomaso Traetta e P. Chiari, fu eseguita a Bonn nel 1772 in italiano e tradotta ed eseguita in tedesco nel 1784. La partitura è presente a Modena inventariata come Mus. F. 1189 ma non è presente nel database.
  6. La contadina di Corte di Antonio Sacchini, inserita nel database, fu eseguita a Bonn nel 1772 ma non negli anni 1778-1793. La partitura é presente a Modena inventariata come Mus. Mus. F. 1033.
  7. La buona figliola di Nicolò Piccinni e C. Goldoni, inserita nel database, fu eseguita a Bonn nel 1774 in italiano e tradotta ed eseguita in tedesco nel 1784. La partitura è presente a Modena inventariata come Mus. F. 926;
  8. La sposa fedele di Pietro Alessandro Guglielmi e P. Chiari, inserita nel database, fu eseguita a Bonn, tradotta in tedesco con il titolo di Robert und Kalliste,  nelle stagioni 1781/82, 1784/85 e 1790/91. La partitura è presente a Modena inventariata come Mus. F. 926; copiata sicuramente a Veneziana è integrata da un ultimo coro autografo che potrebbe essere stato composto anche da Andrea Luchesi;

Senza alcuna spiegazione reperibile questi manoscritti sono stati aggiunti o eliminati dal  database che descriverebbe la Biblioteca Musicale dell’Elettore Massimiliano Francesco. Lecito è chiedersi pertanto:

  1. Secondo quali criteri è stata operata la scelta?
  2. Perché il primo gruppo di testimoni, tutti presenti in Inventarium 340 del 1784, sono stati esclusi da MLEFM?
  3. Appartenevano alla collezione personale di Massimiliano Federico, erano parte della collezione della cappella, o erano di proprietà di un terzo soggetto?
  4. Poiché per la maggior parte legati alla stagione teatrale della fine del 1771-1774, quella avvenuta sotto la responsabilità di Andrea Luchesi, potrebbero essere considerati parte del suo archivio personale?

Le risposte a queste domande, non fornite dai ricercatori, certificano, purtroppo, come i criteri adottati, che vanno contro l’assunto basilare che la collezione di Massimiliano Federico sia stata unita a quella di Massimiliano Francesco, non siano stati rispettati nemmeno da coloro che li hanno fissati. Finché questi aspetti non saranno chiariti i dubbi sulla metodologia adottata e sull’attendibilità del progetto sono purtroppo legittimi e tali da consigliare di prendere le informazioni divulgate nel database con molta circospezione. 

 

Tg/

Ga

Titolo Libretto Luogo e data

Ia rapp.ne

Rappresent.ni Ediz. Libretto Colle.ne e

Catalog.ne

1 L’isola della fortuna G. Bertati 1765 Vienna 1765 Vienna  

 

L’isola della fortuna 1765 Venezia G. Fossati (Ve)
L’isola della fortuna 1767 Lisbona M.Manescal da Costa (Lisb.)
2 Il marito Geloso G. Dolfin 1766 Treviso 1766 Treviso I. Valvasente (Ve)
  Il marito Geloso     1766 Venezia    
3 Le donne sempre donne P. Chiari 1767 Venezia 1767 Venezia M. Fenzo (Ve) I-MOe Mus. F.643

P-La

Le donne sempre donne 1772 Brescia
  1772 Bonn F. Rommerskirchen
4 Il giocatore amoroso Anonimo I° vers.ne 1769 Venezia
  A. Salvi II° vers.ne 1772 Bonn F. Rommerskirchen
 Il giocatore amoroso III° vers.ne 1775 ca. Regensburg
  IV° vers.ne 1785 Varsavia
5 Il matrimonio per astuzia G. Bertati 1771 Venezia 1771 Venezia

 

M. Fenzo I-MOe Mus. F.645

 

  1772 Bonn F.Rommerskirchen?
6 L’inganno scoperto ossia Il conte Caramella C. Goldoni 1773 1773 Bonn F.Rommerskirchen? I-MOe Mus. F.644

 

7 L’improvvisata ossia La galanteria disturbata A. Luchesi 1773 1773 Bonn F.Rommerskirchen?
7 Die Liebe fur das Vaterland (prologo) Franc.te sul Meno

1783

8 Die Belohnung der Vaterlandsliebe Francoforte sul Mano

1782/3

M. Fenzo
9 Ademira F. Moretti 1784 1784 Venezia M. Fenzo
1784 Firenze
10 Amore e Misericordia guadagnano al gioco, ultima versione de Il giocatore fortunato. 1794 1794 Passau

Musica vocale di origine teatrale – IX: Arie e composizioni teatrali staccate.

Tg/

Ga

Titolo Organico Luogo e data

Ia rapp.

Collez.ne e

Catalog.ne

CVK
1 Aria per Le serve rivali di T. Traetta 1772 Bonn I-MOe

Mus. F.1189 (c. 40?)

 

2 Duetto per Le serve rivali di T. Traetta 1772 Bonn I-MOe Mus. F.839 atto II (c. 236 duetto «in le due  Serve rivali» aut. Luchesi)

 

3 Aria per La sposa fedele  di P. A. Guglielmi 1772 Bonn IMOe Mus. F.531 atto III (c. 229 recit. e aria aut. Luchesi)

 

4 Coro finale La sposa fedele  di P. A. Guglielmi 1772 Bonn IMOe Mus. F.531 atto III (c. 231v.-233r  aut. Luchesi)
5 Aria ? Catello di Kacina/Chotek
6 Aria Fate conto che sia qui,  Ba, 2 ob. 2 cr. Archi. 1766 I-Pca n° 1466 D II
7 Aria Ah, nel lasciarti o cara re magg., S, archi GB-Lbl Add. 14207
8 Duetto Ecco l’infausta aurora sib magg. 2 S, 2 fl., 2 ob., 2 cor., archi. GB-Lbl Add. 14207
9 Aria Scender può da Giove dalla cantata Cheta è l’onda, Tace il vento, Furo dal pelo correte. fa magg. S, 2 ob., 2 cor., 2 vla., archi CH-Gc R 253/15 – Ms. 10670
10 Aria Quel labbro adorato, da Il Demetrio di G. Pampani.  fa magg. S, 2 fl., 2 cor., 2 vla., archi 9 maggio 1768 al teatro San Samuele. CH-Gc R 253/15 – Ms. 10671
11 Aria Dal labbro che t’accende, da Adriano in Siria, cantata da Francesco Bellaspica, Adriano.  mib magg. Ca, 2 fl., 2 cor., 2 vla., archi 1774, Verona, teatro Filarmonico I-Vrc Ms. Ms.149
12 Aria Sento da un giusto sdegno da Ademira inserita ne Il Gioas di G. Valentini sol. magg. B 1784, Milano I-Mc Ms. 247-1 e bis

RISM ID no.: 851003169

Musica strumentale di origine teatrale – X: Balletti.

Tg/

Ga

Titolo Organico Luogo e data

Ia rapp.

Ediz.ne Collez.ne e

Catalog.ne

1 Arlequin déserteur ou le marie idéal (Henneler) 1774 Bonn F.Rommerskirchen? I-MOe Mus. F.1579
2 Balletto per Il ratto della sposa 1772 Bonn Perduto
3 Balletto per La moda 1773/74 Bonn Perduto
4 Balletto “solo” per Isabella Barbieri Perduto
5 Balletto “solo” per Antonio Delpini I° vers.ne 1772/73 Bonn Perduto
5 Balletto “solo” per Antonio Delpini II° vers.ne 1772/73 Bonn Perduto

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