Il Miserere in do minore, proveniente da una collezione veneziana non ancora identificata, dovrebbe essere un lavoro portato nella città lagunare nel 1784, durante il periodo in cui Luchesi rientrò in Italia, verosimilmente per chiudere le situazioni rimaste pendenti dal 1774. Il mancato rientro alla fine del triennio contrattuale concordato con Massimiliano Federico di Königsegg Rothenfels e la successiva nomina a Kapekllmeister del principato di Colonia Bonn, impedirono a L. di ritornare a Venezia nella casa probabilmente lasciata in corte dei Pignoli e riprendere la vita condotta prima della partenza della fine del 1771. L. pare abbia approfittato del rientro per alienare tutte le situazioni pendenti in vista di una definitiva permanenza a Bonn e, nel contempo, abbia stipulato degli accordi per divulgare a Venezia quella musica da lui composta e venduta nel nome di Joseph Haydn e degli altri prestanome tra cui Ignaz Pleyel. La sinfonia in re magg. BenP 124, presente probabilmente nel medesimo archivio del Miserere, segnata «Aucthore Luchesi», sembra suffragare questa tesi. Di certo L. lasciò o compose in questo periodo il Confitebor Angelorum, oggi custodito nell’archivio del seminario patriarcale di Venezia (I-VEasp b. XIX n.4).
Le tracce audio del Miserere si riferiscono all’esecuzione avvenuta a Lucca, sotto la direzione del M° Luca Bacci, che ha gentilmente fornito il materiale sonoro.