Le sinfonie di Leopold Hofmann plausibilmente composte da Andrea Luchesi.

Facoltativo: Biografia tratta da MGG – Die Musik in Geschikte und Gegenwart, Personenteil 11 Lee-MenBärenreiter.

«Hofmann, Leopold (n Vienna, 14 Agosto 1738; d Vienna, 17 Marzo 1793). Compositore austriaco. Il figlio dell’ufficiale di corte Georg Adam Hofmann, dimostrò un talento musicale quando molto giovane, ricevette un’istruzione in canto e a sette anni divenne corista nella cappella di corte della regina imperatrice Elisabetta Cristina. [H.] prese lezioni di esecuzione alla testiera e composizione da G. C. Wagenseil, l’organista della cappella, e potrebbe aver ricevuto lezioni di violino da Giuseppe Trani, il maestro di Ditters, che fu anche membro dell’istituzione musicale dell’imperatrice. Dal 1758 divenne musicus (probabilmente violinista) nella Michaelerkirche di Vienna e ben conosciuto anche come compositore di musica sacra, concerti e sinfonie. Secondo Fetis [H.] fu regens chori nella Peterskirche di Vienna, dal 1764, sebbene questa [informazione] non sia stata confermata da fonti precedenti; solo nel 1766 è segnato come Kapellmeister [nella medesima chiesa] (nel Wöchentliche Nachrichten di Hiller). Nel settembre 1769 fu nominato Hofklaviermaster al posto di Wagenseil, e insegnò a diversi membri della famiglia imperiale nei successivi cinque anni. Nel 1772 ricoprì l’incarico di secondo organista di corte (dopo Ferdinad Arbesser), e il 1 aprile fu designato successore del più giovane Reutter come Essential- und Gnadenbildkapellmeister alla cattedrale di Santo Stefano. H. concorse nel 1774 al posto di Hofkapellmeister, in seguito alla prematura morte di F. L. Gassmann, ma nonostante le potentissime raccomandazioni per il posto del conte Spork, il direttore della musica da camera imperiale, l’incarico fu affidato a G. Bonno, per impedire a Tobias Gsur di essere nominato successore di H. a Santo Stefano. Il decreto di Giuseppe II riguardante la musica sacra, promulgato nel 1783, provocò un inevitabile declino nel prestigio professionale di H. Sebbene [H.], a quanto pare, abbia smesso di comporre regolarmente già a metà degli anni ’70, si ritirò praticamente dalla vita professionale dopo il 1783, vivendo in prosperoso semi-pensionamento a Oberdöbling, dove possedeva delle proprietà dal 1776. Mozart fu nominato suo aggiunto senza salario nel 1791 e potrebbe aver diretto delle esecuzioni di musica sacra in sua assenza. 

Durante la sua vita H. godette di una considerevole fama. Nicolai lo indica come il fondatore della scuola violinistica Viennese del 19° secolo (altresì costituita da  Schuppanzigh, Mayseder, la famiglia Hellmesberger e altri); Burney e Hiller entrambi testimoniano la sua reputazione quale compositore strumentale; anche Dittersdorf, autore dell’anonimo articolo “Von dem wienerischen Geschmack in der Musik”, che apparve nel Wiener Diarium del 1766 (26, suppl), ha elogiato la sua musica sacra, descrivendolo come “un genio tanto quanto chi era nato per la poesia lirica’. L’imperatrice Maria Teresa ha riconosciuto la sua distinta maestria all’organo con il regalo di una penna d’argento; e una messa festiva che compose per la municipalità di Vienna nel 1773 gli fece vincere una medaglia d’oro (presumibilmente come il primo musicista viennese), del magistrato cittadino e gli valse le lodi, tra gli altri, di J. A. Hasse. Perfino l’antipatia di Haydn per lui – e l’insolito impegno profuso nello screditarlo – parlano tanto dell’importanza quanto dell’influenza personale di H..

H. ha composto musica sacra fin dalla sua giovinezza e ha lasciato un vasto corpus di lavori sacri i quali, nello stile del periodo, mescolano il declinante stile barocco austriaco con elementi di scuola napoletana. Le omofonie dominano e le messe in particolare sono ricche di declamazioni in stile accordale, culminanti in patetici corali espressivi. Il raggruppamento delle voci in due contro due, o una contro tre, è caratteristico, come anche l’uso frequente di voci concertate. L’accompagnamento orchestrale è abilmente composto e spesso presenta un’uso esteso di strumenti obbligati. I mottetti a una voce di H. richiedono una considerevole tecnica ai cantanti; l’accompagnamento dei recitativi è molto espressivo, benché la maggior parte delle arie siano stilizzate e conformi ai modelli barocchi con i “da capo”, così come fanno i cori conclusivi dagli elaborati accompagnamenti figurati. 

Tra i contributi più importanti e originali lasciati da H. vi fu l’adozione di movimenti lenti come movimenti d’apertura, anticipando Haydn. Benché non interessato dal processo di sviluppo tematico, le sue sinfonie sono ben scritte, e alcune sperimentano collegamenti tematici e gestuali tra i movimenti. Hofmann fu un prolifico e popolare compositore di concerti. Un numero dei suoi concerti per tastiera adottano il moderno e riassuntivo terzo ritornello e non si registra un eccessivo uso dei finali in Tempo di minuetto, Diversi dei concerti per violino potrebbero essere stati scritti per uso proprio; il suo concerto per violoncello è tra i più importanti del periodo, e uno dei suoi concerti per flauto fu lungamente attribuito a Haydn. I doppi concerti di H. costituiscono un importante collegamento tra i concerti grossi di età barocca e u doppi e tripli concerti di Mozart e Beethoven; i suoi concertini per uno o due strumenti solisti, sono, comunque, forse più legati al genere delle sinfonie concertanti, sebbene mantengano piccole similitudini stilistiche o strutturali con i lavori dei musicisti delle scuole di Mannheim o di Parigi. Molti lavori rimasti di musica da camera di H. sembrano esser stati scritti avendo in mente degli esecutori amatoriali.

Lavori.

Cataloghi tematici: Proházka (1964) [Masses]; Fillon (1982) [Divertimentos]; Kimball (1985) [Symphonies]; Badley (1986) [Concertos, Concertinos]; A. Badley: Leopold Hofmann: Thematic Catalogue (in preparation).

Musica Sacra 

Fonti principali: Eisenstadt, Domarchiv, A-GÖ, H, KN, KR, LA, M, SEI, TU, Wem, WIL, Wmi, Vienna, Michaelkirche, Wn; CZ-Pnm.

    • Masses (per 4 vv, orch., org., a meno di altre indicazioni):
    • Missa alla cappella, 4vv., org; Missa S. Theresiae, 5 vv., orch., org.; Missa S Catherinae; Missa S Joannis Mepomuceni; Missa S. Gabrielis; Missa S. Leopoldi; Missa solemnis; Missa S. Erasmi; Missa S. Theclae; Missa brevis; Missa S. Peregrini; Missa in C, 5 vv., orch., org.. 31 altre messe (incluso varianti significative); Missa in C, frammento; Requiem.
    • altri lavori: 29 Antifone; 7 Arie; 7 Inni; 1 Graduale; 16 Litanie; 38 Mottetti e Offertori (incluse varianti e spuri); 1 Oratorio; 16 pss [?]; 1 Responsorio; 3 Sequenze; 14 tracts [?]; 3 serie di Vespri.
    • Dubbi: 2 Offertori (di A. Zimmermann ?); Litanie Lauretane (di A. Zimmermann ?);
    • Dispersi: Oratorio S. Joannis Nepomuceni; 1 Graduale.

Musica Vocale Secolare

    • 6 Lieder in una raccolta di Lieder tedeschi per strumento a tastiera, III (Vienna 1780) […]; 3 Lieder in raccolta di Lieder per ragazzi e giovani amatori della tastiera; Winterlieder (Vienna 1791); arietta 1 vln., 1 pf., in IN questa tomba oscura (1808).

Musica Strumentale

    • Fonti principali:A-M, Wgm, Wn; CZ-Bm, KRa, Pnm; D-Bsb, Dl, Rtt; I-MOeu; S-Skma.
    • Sinfonie: 6 sinfonie, op. 1 (Paris 1760); Sinfonia (Paris, 1767); […]; 37 altre;
    • Concerti: per tastiera (Paris, 1771); Collab. [?] J. Haydn; per tastiera op.3 (Paris, 1775), […];
    • Concertini: 2 per strumento a tastiera obbligato, tra cui 1 per fl., vln., vlc., bas.; 1 per 2 vlc., 2 ob., 2 cor., 2 vln., via., bas. e strumento a tastiera; 1 per fl/strum. tastiera, 2 vln., vlc./bas.; 1 per fl., vln., vlc., cemb., bas.; 14 altri;
    • Divertimenti a 4: 4 per fl., vln., vla., bas., 1 stampato come primo quartetto (Londra ? 1785); 5 per strumento a tastiera obbligato, incl. [?] Partitta; 7 per 2 vln., vla., bas.; 3 per fl., vln., vla., bas. […];
    • Trii: 4 per vln., vlc.,, bas., 3 [stampate] come 6 Sonate, op. 1 nos. 1-3 (Berlino e Amsterdam 1775); 3 per va., vlc., bas., [stampate] come 6 Sonate, op. 1 nos. 4-6 (Berlino e Amsterdam 1775); […] 14 per 2 vln., vla., vlc.; 7 per strumento a tastiera obbligato, di cui 1 con vln., bas., […]; 1 per fl., vln., bas.; 1 per 2 fl., bas.;
    • Duetti: 3 per vln., vlc., (anche attribuito a J. Haydn);  2 per vlc., bas.; 8 per 2 fl.; 1 per fl., bas.;
    • Altre composizioni strumentali: 6 sonate vln., bas.; 10 pezzi per strumento a tastiera;
    • Dispersi: 3 sinfonie; ? 7 concerti […]; 3 concertini; 3 divertimenti a 4 […]; 23 trii […]; 13 duetti […]; 3 per strumento a tastiera; 3 per flauto solo».

I testimoni delle sinfonie intestate a Leopold Hofmann alla biblioteca Estense Universitaria di Modena.

Provenienti dall’archivio elettorale della cappella di Bonn, giunto nel 19° secolo agli Asburgo d’Este della corte di Modena, sono oggi presenti nella collezione della Biblioteca Estense Universitaria, 23 testimoni manoscritti di sinfonie intestate a Leopold Hofmann (I-MOeu Mus. D.177-199); sono la maggior parte delle 27 segnate nel Catalogo anepigrafo 53.I, l’ultimo inventario della raccolta elettorale, pervenuto anch’esso a Modena, solo nella sezione riguardante la musica strumentale (RISM segnala come presso il Narodní Muzeum di Praga esistano 21 fonti manoscritte di sinfonie intestate a L. Hofmann, di cui 18 provenienti dalla collezione del Praemonstraten-Kloster di Zeliv – KimH Eb4 e C6 sono anche attribuite a J. Haydn Hob. I:Eb18 e C2  – e 3 da quella dei conti Clam Gallas). Alcuni testimoni, scritti in carte veneziane, sono copiati da quella che A. P. Brown identifica come “Bottega dei copisti del Gruppo A” [Carlo d’Ordonez (1734-1786). A tematic catalogue, Information Coordination, 1978]. La nazionalità austriaca dei copisti tra cui F. Pichelberger (D. Edge, Mozart’s Viennese copyists, University of South California, 2001), pare accertata sebbene importanti indizi portino a ritenere che, tra il 1765 e i primi anni del 1770, probabilmente fino al 1774, detti copisti fossero al seguito del conte Giacomo Durazzo, ambasciatore cesareo presso la repubblica di Venezia (1765). La possibile ubicazione veneziana della “Bottega dei copisti del Gruppo A” e la presenza dei testimoni attribuiti a L. Hofmann presso la biblioteca Estense Universitaria di Modena, prospettano l’esistenza di un possibile legame, sicuramente da approfondire, volto alla cessione di composizioni del maestro italiano al compositore austriaco. Il primo testimone verosimilmente capace di far luce su detto rapporto è:

  • Sinfonia in Eb-Dur – KimH Eb3 – I-MOeu Mus. D. 196, scritta in carta di bassa qualità priva di filigrana, attribuita dal copista a «Vanhal», poi barrato, successivamente intestata a «Leop. Hoffmann»; presente in forma manoscritta nelle collezioni del
    1. Musikarchiv der Fürtsen Waldburg-Wolfegg Waldsee (D-WWW, 1770 ca. – RISM ID. no: 454000254).
    2. Benediktinerstift Musikarchiv di Kremsmünster (A-KR, 1762 – RISM ID. no: 600176524).

Note: la sinfonia, attribuita anche a J. Haydn (Hob. I: Eb19, nel catalogo d’Ogny e nelle sei sinfonie op. 3 stampate da Mme Bérault a Parigi), è indicata a nome di L. Hofmann nel catalogo Breitkopf del 1767.

Grafia del copista presente nella fonte modenese manoscritta di KimH Eb3 – I-MOeu Mus. D. 196.

Detta composizione, verosimilmente spuria, sembra dimostrare come le attribuzioni ai musicisti austriaci fossero, come denunciato da Breitkopf nel 1762, un mero fatto di scelta, spesso totalmente sganciato dall’effettivo autore. Nel contempo, l’attendibilità della datazione proposta per tutte le fonti copiate dal medesimo copista (1760-64), la cui grafia si ritrova nei testimoni modenesi di sinfonie e ouvertures attribuite a J. C. Bach/ N. Jommelli, J. C. Bach/N. Piccinni, J. C. Bach, L. Hofmann, C. d’Ordonez (non descritto da A. P. Brown, Carlo d’Ordonez (1734-1786). A tematic catalogue, Information Coordination, 1978), ma anche in quello a Modena del quartetto Hob. III.1, attribuito a J. Haydn, sembra trovare conferma proprio nel testimone presente presso il Benediktinerstift Musikarchiv di Kremsmünster, datato 1762.

Grafia del copista presente nella fonte modenese manoscritta di BroO I:Bb6 – I-MOeu Mus. D. 294.

La cronologia dei testimoni delle sinfonie attribuite a L. Hoffmann, deducibile dall’analisi codicologica di quelli presenti nella collezione della Biblioteca Estense Universitaria, pare raccontare come esauritosi per qualche ragione il rapporto con l’amanuense la cui grafie è sopra descritta (partito, emigrato, ritornato in patria), e prima di servirsi dei copisti del gruppo A, un nuovo amanuense copiò le parti strumentali di:  

  • Sinfonia in C-Dur – KimH C7 – I-MOeu Mus. D. 177, segnata «Concertino/ Sinfonia», ma anche  «A:AL:», dal possibile significato «A[uchtore]: A[ndrea] L[uchesi]:», scritta in carta Orazio Alberti (OA – triennio 1764-66), databile 1764-69 ca., più probabilmente fine 1764 ca.; la sinfonia non è segnalata da RISM].

NoteG. Kimball Cook riferisce come non esistano altre fonti del concertino/sinfonia e segnala: «Questa sinfonia è accettata come un lavoro di L. Hofmann con la riserva che detta singola attribuzione allo stesso non è supportata».

Grafia di copista ignoto presente nella fonte modenese manoscritta di KimH C deest – I-MOeu Mus. D. 177.

In seguito, il compositore autore della sinfonia spuria attribuita a J. K. Vanhal/L. Hofmann e del Concertino Sinfonia KimH C7, si servì, per la duplicazione delle fonti intestate a Hofmann, dei copisti della Bottega del Gruppo A. Un analogo cambiamento si osserva per le fonti modenesi delle sinfonie di J. Haydn, C. d’Ordonez, J. C. Bach e J. K. Vanhal, se si considera come la sinfonia KimH Eb3 potesse essergli intestata, e come le fonti modenesi dei divertimenti attribuiti sempre a Vanhal indicati come WeiV 5a (fa magg., mibmagg., sibmagg., mi magg., do magg. e sibmagg. – databili 1764-69, probabilmente i primi “quartetti classici” in 4 movimenti scritti da Luchesi, con minuetto e trio come terzo movimento), siano realizzate proprio dai copisti della bottega del Gruppo A. Pensare alla coincidenza dei quattro compositori che, nel medesimo periodo, abbiano cambiato le botteghe di copisti attraverso cui divulgare le proprie composizioni strumentali, pare difficilmente sostenibile. Pare logico, al contrario, ritenere che tali scelte siano legate ad un unico compositore, plausibilmente Luchesi, che si servì dei medesimi copisti per divulgare le sue composizioni, in diversi momenti della sua vita, solo intestate ai menzionati autori austriaci. La prima serie di parti strumentali di sinfonie di L. Hofmann copiate nella Bottega del Gruppo A è:

  • Sinfonia in Bb-Dur – KimH Bb2 – I-MOeu Mus. D. 179, segnata «II», scritta in carta Fratelli Andriolo e Compagni (FCA – triennio 1764-66), Francesco Fondrieschi (FF – triennio 1764-66), Faustin Calcinardi di Toscolano (FC-C – triennio 1767-69) e Vicenzo Vicario (W – triennio 1764-66), con un nuovo frontespizio scritto dal copista R:Z: sul vecchio fascicolo di basso (1771 ca.), fonte databile 1767-69 ca.; presente anche nelle collezioni di
    1. Chorherrenstift di Vorau (A-VOR, 1790-1799 ca. con clarini aggiunti posteriormente – RISM ID. no: 600055402)
    2. Hofbibliothek und Zentralbibliothek di Regensburg (D-Rtt, 1770 ca. – RISM ID. no: 450009787)
    3. Narodní Muzeum di Praga (CZ-Pnm, 1767-69 ca. – RISM ID. no: 551006445)

Note: G. Kimball Cook, che propone una datazione della sinfonia 1782-95, sulla base  della copia presente a Regensburg, segnala come detta fonte e quella al Narodnì muzeum di Praga siano prive delle parti dei corni. La fonte modenese è certamente la più antica della sinfonia, e rimonta agli anni 1767-69.

Carta prodotta dalla ditta Fratelli Andrioli di Toscolano durante il triennio 1764-66.

  

Carta prodotta dalla ditta Faustin Calcinardi di Toscolano, nella cartiera diretta dai fratelli Calappi, durante il triennio 1767-69.

La sinfonia KimH Bb2 fu, fino al 1770 ca., seguita dalle fonti strumentali di:

  • Sinfonia in Bb-Dur – KimH Bb3 – I-MOeu Mus. D. 180, con frontespizio scritto da Copyist 1 sul fascicolo di basso, scritta in carta Antonio Seguito Toscolano (AS-A – triennio 1766-68), Faustin Calcinardi Tiscolano (FC-C – triennio 1767-69), con duplicato di basso aggiunto posteriormente in carta Valentino Galvani di Pordenone (VG – triennio 1770-72), fonte databile 1767-69 ca.; presente anche nelle collezioni di
    • Klasztor OO. Paulinow Jasna Góra di Czestochowa (PL-CZ, 1790-1800 ca. – RISM ID. no: 300000481)
    • Stift und Pfarrarchiv di Salmünster (D-BSSp, 1775-1825 ca. – RISM ID. no: 455020601)
    • Narodní Muzeum di Praga (CZ-Pnm, (?) – RISM ID. no: 550031705).

Note: G. Kimball Cook riporta come la sinfonia sia stata inviata a Breitkopf, che la iscrisse nel supplemento II del suo catalogo (1767). Le due fonti presenti presso il Narodnì muzeum di Praga, provenienti dalle collezioni dei conti Waldstein (castello di Doksy, intitolata “Minuet”), e del monastero di Osek (fonte anonima, intitolata “Minuet”), sono accomunate alla fonte modenese dal tempo dell’Adagio, in C. La fonte modenese pare essere la più antica esistente;

Carta prodotta dalla ditta Valentino Galvani di Pordenone durante il triennio 1770-72.

  • Sinfonia in Bb-Dur – KimH Bb6 – I-MOeu Mus. D. 197, scritta interamente da Copyist 1 in carta della ditta Antonio Seguito di Toscolano (AS-M prodotta nel triennio 1761-63), e Faustin Calcinardi di Toscolano (FC-C – triennio 1767-69), fonte databile 1767-69 ca.; RISM la segnala presente solo nella collezione di
    • Narodní Muzeum di Praga (CZ-Pnm, (?) – RISM ID. no: 550031702).

Note: G. Kimball Cook segnala come le fonti presso il Narodní Muzeum di Praga siano tre e provengano dalle collezioni dei conti Waldstein (castello di Doksy), dal Monastero di Osek e da una terza non specificata. La fonte modenese, coeva a quella di Bb3, copiata interamente da Copyist 1 sulle stesse carte, pare essere la più antica esistente;

Grafia di Copyist 1 presente nella fonte modenese manoscritta di KimH Bb3 – I-MOeu Mus. D. 180.

  • Sinfonia in G-Dur – KimH G deest (?)  – I-MOeu Mus. D. 183, non segnalata da RISM, copiata anche dal copista R:Z:, che realizza un nuovo fascicolo di Basso con nuovo frontespizio in carta Valentino Galvani di Pordenone (VG – triennio 1770-72), Copyist 1, autore del vecchio frontespizio nel fascicolo di Basso e di altri fascicoli strumentali e Copyist 2 alias N°2 – F. Pischelberger – scritta in carte Antonio Seguito di Toscolano (AS-A – triennio 1766-69), e Faustin Calcinardi di Toscolano (FC-C – triennio 1767-69) – fonte databile 1767-70 ca.];

Grafia di Copyist 2 presente nella fonte praghese manoscritta di BroO I:A8 – CZ-Pnm XXII E 13, (Proveniente dall’archivio di  J. Pachta).

Grafia di Copyist R:Z: presente nella fonte modenese manoscritta di KimH G deest (?) – I-MOeu Mus. D. 183.

Grafia di Copyist R:Z: presente nella fonte praghese manoscritta di BroO IC8 – CZ-Pnm XXXIV B 153.

Carta prodotta dalla ditta Antonio Seguito di Toscolano, nella cartiera diretta dai Fratelli Avanzini, durante il triennio 1766-68.

   .

  • Sinfonia in Eb-Dur – KimH Eb1 – I-MOeu Mus. D. 185, copiata anche dal copista R:Z: che realizza un nuovo fascicolo di Basso con nuovo frontespizio in carta e Vicenzo Vicario di Toscolano (W – triennio 1770-72), scritta in carta veneziana della ditta Antonio Seguito di Toscolano (AS-M – triennio 1764-67), Valentino Galvani di Pordenone (VG – triennio 1770-72, solo un duplicato del basso, aggiunto posteriormente), e carta austriaca FCP corona (probabilmente Obereggerdorf Niederösterreich, Ferdinand Christian Purtscher jun., vedi J. C. I. Hardegg, datazione 1730-60 ca., RISM ID. no: 1001019223), segnata nel fascicolo di oboe II «li 28 sing [!]770», databile ante 1770; presente anche nelle collezioni di
    • Hofbibliothek und Zentralbibliothek di Regensburg (D-Rtt, 1780 ca. – RISM ID. no: 450009790)
    • Narodní Muzeum di Praga (CZ-Pnm, (?) – RISM ID. no: 550031708)
    • Fürst zu Hohenlohe archiv di Bartenstein (D-BAR, 1780 ca. – RISM ID. no: 450001369)
    • Klasztor OO. Paulinow Jasna Góra di Czestochowa (PL-CZ, 1790-1800 ca. – RISM ID. no: 300000482)
    • Musikarchiv der Fürtsen Waldburg-Wolfegg Waldsee (D-WWW, 1780 ca. – RISM ID. no: 454000253)

Note:

Carta prodotta dalla ditta Antonio Seguito di Toscolano, nella cartiera diretta da P. Maffizoli, durante il triennio 1764-66.

  

Carta prodotta dalla ditta Vicenzo Vicario di Toscolano durante il triennio 1770-72.

  

  • Sinfonia in Eb-Dur – KimH deest (?) – I-MOeu Mus. D. 186, non segnalata da RISM, copiata da Copyist 2 alias N°2 – F. Pichelberger, Copyist 3 e un altro copista (responsabile della scrittura delle fonti, copiate per i conti Waldstein del castello di Doksy, delle sinfonie di Luchesi), scritta in carta Carlo Samuelli e Compagni di Toscolano (CCS-M – triennio 1767-69, prodotta nella cartiera diretta dal cartaio P. Maffizoli), Faustin Calcinardi di Toscolano (FC-C – triennio 1767-69, prodotta nella cartiera diretta dal cartaio Calappi), e Valentino Galvani di Pordenone (VG – triennio 1770-72, solo duplicato del basso) – fonte databile 1767-70 ca.];

Carta prodotta dalla ditta Carlo Samuelli e Compagni di Toscolano, nella cartiera diretta da P. Maffizoli, durante il triennio 1767-69.

Come in alcune fonti modenesi delle sinfonie di J. Haydn, copiate tra il 1765-1770 nella bottega del gruppo A, anche in tre attribuite a L. Hofmann, provenienti dalla medesima bottega, si ritrova la grafia del copista R:Z:. Detto copista intervenne, prima del 1771, sui fascicoli strumentali dei bassi delle  sinfonie in G-Dur – KimH G deest (?) – ed Eb-Dur – KimH deest (?) ed Eb1 – e riscrisse nuovi frontespizi, su carta VG e W. Questo intervento si osserva anche sulle fonti modenesi delle sinfonie Hob. I:13, 22, 31, in cui i nuovi frontespizi hanno sostituito quelli precedenti. Infatti, nelle fonti intestate a Haydn, dopo aver gettato l’intero primo bifolio del fascicolo di Basso, solitamente scritto da Copyist 1, R:Z: fu obbligato a riscrivere la musica mancante nel verso della prima pagina e nel recto dell’ultima pagina. L’intervento ha portato a cristallizzare quella che si può definire una vera manipolazione, ricreando un fascicolo strumentale di basso il cui primo bifolio è disomogeneo per grafia e carta al resto dei bifoli presenti nel fascicolo di basso e negli altri fascicoli strumentali. La disomogeneità si riscontra anche nel filo utilizzato per la rilegatura dei bifoli nuovi e vecchi che costituiscono il fascicolo di basso. Il “maldestro” intervento deve essere nato da una necessità importante, non risolvibile da Copyist 1 poiché, quando le fonti furono manipolate, è fortemente probabile non fosse più presente in bottega. Si ricorse allora a R:Z: e, anche se si lasciarono evidenti tracce, si scelse di operare comunque, per non lasciare informazioni che, è lecito supporre, fossero più pericolose. Le fonti delle sinfonie di J. Haydn e L. Hofmann, giunsero poi tutte a Bonn e da lì sono confluite nel Fondo Lucchesi.

Probabilmente dopo il 1770 ca., forse memori dei fatti sopra descritti, si decise di divulgare le sinfonie di L. Hofmann attraverso un unico copista (ad eccezione delle fonti di KimH F8 e D8), su carta austriaca. Nacquero così le fonti in parti strumentali di:

  • Sinfonia in C-Dur – KimH C10 – I-MOeu Mus. D. 178, con parti di clarini e timpani, scritta in carta J Heller/ aquila bicefala coronata (vedi C. W. Gluck, datazione 1764 ca., RISM ID. no: 551006254), databile 1770-75 ca.; presente anche nelle collezioni di
    • Musikarchiv der Fürtsen Waldburg-Wolfegg Waldsee, senza clarini e timpani, (D-WWW, 1770 ca. – RISM ID. no: 454000249)
    • Pécsi Egyházmegye, Pécsi Püsköpi Levéltár, Székesegyházi Kottatár, con clarini sostituibili con i corni e timpani (H-P, , 1800 ca. – RISM ID. no: 530002435)

Note: G. Kimball Cook segnala anche l’esistenza di una fonte presso il Narodní Muzeum di Praga (collezione J. Pachta), 

Carta prodotta dalla ditta Altenberg-Iglau/Mähren (J. HELLER = Joseph Heller).

  • Sinfonia in F-Dur – KimH F5 – I-MOeu Mus. D. 181, scritta in carta J Heller/ aquila bicefala coronata (vedi C. W. Gluck, datazione 1764 ca., RISM ID. no: 551006254), databile 1770-75 ca.; presente anche nella collezione di
    • Hofbibliothek und Zentralbibliothek di Regensburg (D-Rtt, 1770 ca. – RISM ID. no: 450009789
  • Sinfonia in F-Dur – KimH F8 – I-MOeu Mus. D. 182, priva di fiati ma provvista di minuetto, scritta in carta J Heller/ aquila bicefala coronata (vedi C. W. Gluck, datazione 1764 ca., RISM ID. no: 551006254), databile 1770-75 ca.; presente nelle collezione di
    • Narodní Muzeum di Praga (CZ-Pnm, ? – RISM ID. no: 550031711); con Minuetto
    • Pécsi Egyházmegye, no Minuetto
    • Pécsi Püsköpi Levéltár, no Minuetto
    • Székesegyházi Kottatár, no Minuetto (H-P, con due corni, 1800 ca. – RISM ID. no: 530002433)
    • Frauenkloster St. Johan di Müstair, no Minuetto (CH-MU – RISM ID. no: 400003777).

Note: la sinfonia, senza minuetto, è anche attribuita a J. K. Vanhal BryV F.13 nella collezione della Bayerische Staatsbibliothek di Berlino (D-Mbs, 1770-1800 ca. – RISM ID. no: 450058915)];

  • Sinfonia in C-Dur – KimH C10 – I-MOeu Mus. D. 178, senza minuetto, scritta in carta J Heller/ aquila bicefala coronata (vedi C. W. Gluck, datazione 1764 ca., RISM ID. no: 551006254), annunciata nel catalogo Breitkopf del 1767, databile 1770-75 ca.;
    • Pécsi Egyházmegye, con clarini indicati come sostituibili con corni, con aggiunta del minuetto
    • Pécsi Püsköpi Levéltár, con clarini indicati come sostituibili con corni, con aggiunta del minuetto
    • Székesegyházi Kottatár, con clarini indicati come sostituibili con corni, con aggiunta del minuetto (H-P,  1800 ca. – RISM ID. no: 530002435),
    • Musikarchiv der Fürtsen Waldburg-Wolfegg Waldsee, con corni,  senza timpani e minuetto (D-WWW, 1770 ca. – RISM ID. no: 454000249)
  • Sinfonia in D-Dur – KimH D8 – I-MOeu Mus. D. 184, scritta in carta Pietro e Giuseppe Girardi di Salò (GPG – triennio 1767-69?), e J Heller/ aquila bicefala coronata (vedi C. W. Gluck, datazione 1764 ca., RISM ID. no: 551006254), databile 1770-75 ca.; presente nella collezione di
    • Musik och Teaterbiblioteket di Stoccolma (S-Skma, 1750-1799 ca., – RISM ID. no: 190021713)
  • Sinfonia in C-Dur – KimH C2 [I-MOeu Mus. D. 187, scritta in carta J Heller/ aquila bicefala coronata (vedi C. W. Gluck, datazione 1764 ca., RISM ID. no: 551006254), con parti strumentali di clarini e timpani, databile 1770-75 ca.; presente a nome di L. Hofmann nell’archivio della Kongelige Bibliotek på Slotsholmen di Copenhagen (DKKk, senza timpani, databile 1760-70 ca. – RISM ID. no: 150201615), Benediktinerstift Musikarchiv di Kremsmünster (A-KR, con clarini e timpani, datata 1765 ca. – RISM ID. no: 600176522), è attribuita anche a I. Holzbauer presso le collezioni della Öttingen-Wallestein Bibliothek di Harburg (D-HR, senza clarini né timpani, datata 1760 ca. – RISM ID. no: 450024538), a J. Haydn (Hob. I: C9, nel Catalogo Breitkopf del 1766 e presso il Conservatorio Royal di Bruxell), e a J. C. Bach (WarB YC 10 – incerta, nella collezione di ). G. Kimball Cook cita ben 9 fonti, di cui solo quelle presso le collezioni di Modena e del Narodní Muzeum di Praga (collezione di J. Pachta), contemplano Minuetto, Trio. La fonte modenese contempla anche una parte di timpani, assente, pare, in tutte le altre. G. Kimball Cook rimarca come «Il compositore sembra essere L. Hofmann per l’elevato numero di fonti musicali e riferimenti di cataloghi che gliela attribuiscono. L’inserimento nel catalogo di Göttweig del 1762 e il manoscritto per l’esecuzione di Kremsmünster datato 1765 che attribuiscono il lavoro a  Hofmann precedono la prima attribuzione a Holzabuer del 1766 nel catalogo Breitkopf. J. C. Bach e J. Haydn sono poco credibilmente i compositori con una sola attribuzione a testa. ];
  • Sinfonia in Eb-Dur – KimH Eb6 [I-MOeu Mus. D. 188, scritta in carta J Heller/ aquila bicefala coronata (vedi C. W. Gluck, datazione 1764 ca., RISM ID. no: 551006254), unica fonte con parti strumentali di clarini e timpani, databile 1770-75 ca.; presente presso le collezioni della Öttingen-Wallestein Bibliothek di Harburg (D-HR, senza clarini né timpani, datata 1780 ca. – RISM ID. no: 450009791), e presso l’archivio non specificato (D-Z, datata (?) – RISM ID. no: 220032363];
  • Sinfonia in F-Dur – KimH deest (?) [I-MOeu Mus. D. 198, non segnalata da RISM, scritta in carta J Heller/ aquila bicefala coronata (vedi C. W. Gluck, datazione 1764 ca., RISM ID. no: 551006254), databile 1770-75 ca.];
  • Sinfonia in A-Dur – KimH A6 [I-MOeu Mus. D. 190, scritta in carta J Heller/ aquila bicefala coronata (vedi C. W. Gluck, datazione 1764 ca., RISM ID. no: 551006254), databile 1770-75 ca.; RISM la segnala presente solo nella collezione di Hofbibliothek und Zentralbibliothek di Regensburg (D-Rtt, 1780 ca. – RISM ID. no: 450009786). G. Kimball Cook (The symphonies of L. Hofmann, p. 345), segnala come altre fonti siano presenti presso le collezioni del Conservatorio Royal di Bruxell (B-Bc, no cat. – attribuita a J. Haydn), Narodnì Muzeum di Praga (CZ-Pnm, castello di Doksy, XXXIV C 238 – con titolo “Minuet”), e Winston-Salem, NC-USA (US-WSm, 1766, senza gli Oboi). Sia nel catalogo Bretokopf (1762) che in quello di Göttweig, non sono contemplati gli oboi];
  • Sinfonia in C-Dur – KimH C13 [I-MOeu Mus. D. 191, scritta in carta J Heller/ aquila bicefala coronata (vedi C. W. Gluck, datazione 1764 ca., RISM ID. no: 551006254), probabilmente l’unica (vedi RISM) con parti strumentali di due clarini, indicati nel frontespizio ma dispersi (Infhet[?]), databile 1770-75 ca.; presente nelle collezioni del Narodní Muzeum di Praga (CZ-Pnm, 1767-70 ca. – RISM ID. no: 550031710), Hofbibliothek und Zentralbibliothek di Regensburg (D-Rtt, 1770 ca. – RISM ID. no: 450009788), e Staatsbibliothek di Berlino (D-B, 1800 ca. – RISM ID. no: 452021625);
  • Sinfonia in C-Dur – KimH C6 [I-MOeu Mus. D. 192, scritta in carta J Heller/ aquila bicefala coronata (vedi C. W. Gluck, datazione 1764 ca., RISM ID. no: 551006254), probabilmente l’unica, tra quelle segnalate da RISM, con una parte strumentale di timpani, databile 1770-75 ca.; presente nelle collezioni del Narodní Muzeum di Praga (CZ-Pnm, (?) – RISM ID. no: 550031716), St. Martin Bibliothek di Memmingen (D-MMn, 1767 ca. – RISM ID. no: 453011460), Musikarchiv der Fürtsen Waldburg-Wolfegg Waldsee(D-WWW, 1770 ca. – RISM ID. no: 454000248), Zisterzienserstift Bibliothek und Musikarchiv di Stams (A-ST, 1770 ca. – RISM ID. no: 650003202), è attribuita anche a J. Haydn (Hob. I: C2, nel catalogo d’Ogny e nelle sei sinfonie op. 3 stampate da Mme Bérault a Parigi), mentre il catalogo Breitkopf del 1767 la segnala a nome di L. Hofmann. G. Kimball Cook riporta come solo la fonte presente presso la collezione di Modena contempli una parte di timpani. l’autore informa poi come il catalogo Bretikopf del 1773 cambiò la paternità della sinfonia da Hofmann Haydn];
  • Sinfonia in C-Dur – KimH deest (?) [I-MOeu Mus. D. 193, scritta in carta J Heller/ aquila bicefala coronata (vedi C. W. Gluck, datazione 1764 ca., RISM ID. no: 551006254), non segnalata da RISM, con parti strumentali di clarini e timpani, databile 1770-75 ca.];
  • Sinfonia in A-Dur – KimH A4 [I-MOeu Mus. D. 194, scritta in carta J Heller/ aquila bicefala coronata (vedi C. W. Gluck, datazione 1764 ca., RISM ID. no: 551006254), non segnalata da RISM, databile 1770-75 ca. G. Kimball Cook (The symphonies of L. Hofmann, p. 351), che non segnala altri esemplari oltre alla fonte di Modena, scrive «Questa sinfonia è accettata come un lavoro di L. Hofmann con la riserva che detta singola attribuzione allo stesso non è supportata»];
  • Sinfonia in A-Dur – KimH A1 [I-MOeu Mus. D. 195, scritta in carta J Heller/ aquila bicefala coronata (vedi C. W. Gluck, datazione 1764 ca., RISM ID. no: 551006254), non segnalata da RISM; databile 1770-75 ca. G. Kimball Cook (The symphonies of L. Hofmann, p. 345), che non segnala altri esemplari oltre alla fonte di Modena, scrive «Questa sinfonia è accettata come un lavoro di L. Hofmann con la riserva che detta singola attribuzione allo stesso è non supportata»];
  • Sinfonia in D-Dur – KimH deest (?) [I-MOeu Mus. D. 198, in un solo movimento Allegro Molto, scritta in carta J Heller/ aquila bicefala coronata (vedi C. W. Gluck, datazione 1764 ca., RISM ID. no: 551006254), con parti strumentali di corni, oboi, flauti, clarini e timpani, non segnalata da RISM, databile 1770-75 ca.];
  • Sinfonia in D-Dur – KimH deest (?) [I-MOeu Mus. D. 199, scritta in carta J Heller/ aquila bicefala coronata (vedi C. W. Gluck, datazione 1764 ca., RISM ID. no: 551006254)], databile 1770-75.

Questa serie sembra concludere i rapporti commerciali intercorsi tra L. Hofmann e Luchesi, volti alla cessione di musica sinfonica (mancano all’appello le sei fonti segnate nel catalogo anepigrafo 53:I). Tutte le fonti elencate hanno una provenienza elettorale e sono giunte in possesso della biblioteca Estense universitaria di Modena nel medesimo momento. L’analisi codicologica incentrata su carte e grafie consente di datarle tra il 1760 ca. e il 1775, aspetto che rende difficile, soprattutto per le fonti realizzate dalla bottega dei copisti del Gruppo A, possano essere appartenute al principe elettore Massimiliano Francesco d’Asburgo (1756-1801). L’assenza delle medesime composizioni dal regesto notarile dei beni appartenuti al principe Massimiliano Federico di Königsegg Rothenfels, redatto per la parte musicale dal notaio di corte Fries, sotto la supervisione dell’organista di corte C. G. Neefe, assicura che non fecero mai parte neanche della collezione del principe elettore che volle Andrea Luchesi a Bonn. Nel contempo, la presenza nel Fondo Luchesi di fonti sicuramente provenienti da Venezia (i quartetti attribuiti a J. Haydn Hob. III:19-24, 25-30 conosciuti come Op. 9 e Op. 17), lecitamente tratte da Luchesi alla fine del 1771, fanno pensare che la musica sinfonica e cameristica contenuta nell’intero Fondo di provenienza elettorale (probabilmente anche quella sacra), possa costituire proprio l’archivio personale di Andrea Luchesi, capace di restituire la musica composta, ma intestata ad altri, dal “celebre Luchesi della Motta”.

Immagine: ritratto di L. Hofmann.

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